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Parte 3

 

 

11 - POSSESSIVI.

Il possesso è espresso in vulcaniano con il suffisso possessivo 'at posto dopo una parola-entità o una parola-deittico.

Esempi: qomia'at "degli umani", spok'at "di Spock".

I pronomi possessivi, si formano aggiungendo il suffisso possessivo 'at al pronome personale, e ovviamente risentono anch'essi, alla terza persona, di tutta la serie deittica che già abbiamo visto:

 

Traduzione

Radice

1a persona

"mio"

th'at

2a persona

"tuo"

s'at

3a persona maschile

"di lui" (vicino e percepibile)

iw'at

"di lui" (vicino e impercepibile )

ew'at

"di lui" (distante e percepibile)

aw'at

"di lui" (distante e impercepibile)

uw'at

"di lui" (lontano)

ow'at

3a persona femminile

"di lei" (vicina e percepibile)

iwl'at

"di lei" (vicina e impercepibile )

ewl'at

"di lei" (distante e percepibile)

awl'at

"di lei" (distante e impercepibile)

uwl'at

"di lei" (lontana)

owl'at

3a persona neutro

"di esso" (vicino e percepibile)

in'at

"di esso" (vicino e impercepibile )

en'at

"di esso" (distante e percepibile)

an'at

"di esso" (distante e impercepibile)

un'at

"di esso" (lontano)

on'at

Plurale:

Traduzione

Radice

1a persona (inclusivo)

"nostro" (e anche tuo)

the's'at

1a persona (esclusivo)

"nostro" (ma non tuo)

the'at

2a persona

"vostro"

se'at

3a persona maschile

"di essi" (vicini e visibili )

iwe'at

"di essi" (vicini e invisibili)

ewe'at

"di essi" ( distanti e visibili )

awe'at

"di essi" ( distanti e invisibili )

uwe'at

"di essi" (lontani)

owe'at

3a persona femminile

"di esse" (vicine e visibili )

iwle'at

"di esse" (vicine e invisibili )

ewle'at

"di esse" (distanti e visibili )

awle'at

"di esse" (distanti e invisibili)

uwle'at

"di esse" (lontane)

owle'at

3a persona neutro

"di loro" ( vicini e visibili )

ine'at

"di loro" ( vicini e invisibili )

ene'at

"di loro" ( distanti e visibili )

ane'at

"di loro" ( distanti e invisibili )

une'at

"di loro" (lontani)

one'at

Esempio:

the'at katra "la nostra anima" potrebbe dirlo un vulcaniano nei confronti di un non-vulcaniano; ma the'at orkirke "i nostri antenati" potrebbe dirlo un vulcaniano a un suo parente.

 

12 - DECLINAZIONI DELLE PAROLE-ENTITÀ.

In vulcaniano, il numero e le declinazioni sono espresse da suffisai posposti alle parola-entità.

 

12.i - Numero.

Il numero si ottiene aggiungendo alla parola-entità al singolare, i suffissi del duale, triale, quartale, quintale e plurale.

numero

forma

traduzione

singolare

t'hyla

"amico"

duale

t'hylara'

"due amici"

triale

t'hylaro'

"tre amici"

quartale

t'hylare'

"quattro amici"

quintale

t'hylaru'

"cinque amici"

plurale generico

t'hyle

"amici"

Il plurale generico si ottiene dunque aggiungendo una -e al singolare della parola-entità (o, se questa termina per vocale, sostituire una -e all'ultima vocale).

 

12.ii - Declinazione dei casi.

Le declinazioni si ottengono invece aggiungendo alla parola-entità un suffisso specifico per ogni caso. In vulcaniano esistono otto casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, locativo, comitativo, strumentale, allocativo. Normalmente comitativo e strumentale coincidono.

caso

radice

traduzione

nominativo

t'hyla

"l'amico"

genitivo

t'hyla'at

"dell'amico"

dativo

thyla'ha

"all'amico"

accusativo

t'hyla'hi

"l'amico"

locativo

t'hyla'he

"presso l'amico"

comitativo/strumentale

t'hyla'ti

"con l'amico"

allocativo

t'hyla'a

"presso l'amico"

Qualora una parola necessiti di un suffisso per il numero ed uno per il caso, questi vanno posti in successione l'uno dietro l'altro: parola-entità + suffisso del numero + suffisso del caso.

Ad esempio, "dei due amici" si forma con la radice t'hyla + il suffisso del duale ra'+ il suffisso del genitivo 'at.

Esempi:

t'hylara'at "dei due amici", t'hylaro'ha "ai tre amici", t'hyle'ti "con gli amici".

t'hyla'at sharien "la spada dell'amico"; t'hila'ha shroyat'ha "ascoltare l'amico"; i-qomi'hi rankah "uccidi questo umano!"; qomi'he sbah plak "sangue rosso nell'umano", sharien'ti rankah "uccidi con la spada", s'ti ht'laktra "piango con te".

Altre relazioni sintattiche (come "dentro", "fuori", "da", etc.) si esprimono con infissi e suffissi di certe particelle e con forme di parole-azioni.

13 - CONIUGAZIONI DEL VERBO.

Come abbiamo già detto, non esiste in vulcaniano il verbo astratto "essere". L'"essere" è sempre riferito a qualche stato concreto, come "stare solo", "essere malato", "essere blu", "essere vivo", "essere alto". Così la frase "Spock è alto" in vulcaniano viene ad essere semplicemente "Spock alto".

Così "Spock era malato" è tradotto con: "Spock malato + finito di essere malato". Allo stesso tempo, "Spock era comandante" diventa "Spock comandante" + le coordinate temporali.

In aggiunta, il vulcaniano ha una parola-stato che non può essere tradotta se non interpretandone il significato con "né esiste, né non esiste", o, in certi contesti, "essere oltre". Per esempio l'essere oltre le categorie del continuum spazio-temporale. Ciò si applica alle categorie mentali (per esempio alla meditazione), che sono considerate al di là delle usuali coordinate spazio-temporali.

La coniugazione del vulcaniano si esplica su quattro categorie modali (infinito, imperativo, permissivo, participio), e otto categorie temporali (acronico, presente progressivo, presente finito, presente conclusivo, passato progressivo, perfetto, futuro intenzionale, futuro non intenzionale).

 

13.i - Categorie modali.

Infinito. Pura radice.

kroy "fermare", ran "uccidere", kapra "calcolare".

Imperativo. Col suffisso -kah.

rankah "uccidi!", riankah "non uccidere!".

Permissivo. Col suffisso -ma.

kroyma (> kroma) "puoi fermarti".

Participio.

-at. Es.: ranat "ucciso".

 

13.ii - Categorie temporali.

Acronico, di cui non si conosce né l'inizio né la fine, corrisponde alla pura radice.

th'kroy "io [sono] fermo (quando?)".

Presente progressivo, che viene compiuta al momento attuale, senza determinazione di inizio o alla fine. Si forma con l'infisso -mu-.

tixoy "vivere" dà timuxoy "star vivendo" (s'timuxoy "tu vivi").

Presente, compiuta al momento attuale ma destinata a concludersi. Si forma con l'infisso -cu-.

spara "mangiare" dà spacura "stare mangiando" (th'spacura "io sto mangiando', inteso che finirò tra breve)".

Presente conclusivo, che sta terminando ora. Si forma con l'infisso -kse-.

spara "mangiare" dà spaksera "finendo di mangiare" (brax th'spaksera "finirò di mangiare presto").

Passato progressivo, un'azione i cui effetti si producono ancora al momento. Si forma con l'infisso -zo-.

th'at t'hylaha prala'at'ha th'kroyzo "mi sono fermato per parlare al mio amico"; letteralmente: "al mio amico [dativo] parlando [dativo] mi sono fermato".

Perfetto, i cui effetti sono conclusi. Si forma con l'infisso -pe-.

th'spapera "io mangiai / io ho mangiato".

Futuro intenzionale. Si forma con l'infisso -dja-.

th'kroydja "voglio fermarmi".

Futuro non intenzionale. Si forma con l'infisso -dju-.

th'randju "ucciderò" nel senso di: "è possibile che in futuro potrò uccidere".

 

13.iii - Negativo.

Il negativo si forma con l'infisso -i-.

th'rian "non uccido"; riankah "non uccidere!".

 

13.iv - Uso dei pronomi.

Il pronome personale viene normalmente preposto al verbo di cui è soggetto.

spara "mangiare" > spamura "star mangiando"

s'spamura "tu stai mangiando", iw'spamura "egli sta mangiando" the's'spamura "noi stiamo mangiando".

 

14 - GENERALIZZAZIONE.

 

Per esprimere un gruppo di persone si usa la forma hr'[nome]'te.

mnah "proposta" > hr'mnah'te "gruppo di proposta"

kash "espungere?" > hr'kash'te "gruppo di espunzione"

 

15 - SINTASSI

 

15.i - Costruzione attributiva.

Il vulcaniano è una lingua AS (attributo - sostantivo): in altre parole ciò che definisce precede sempre ciò che è definito. Ciò vale sia per le parole-qualità che per le parole-entità. Possiamo così dire:

sbah plak "il sangue rosso"

spok'at plak "il sangue di Spock"

Nel caso vi siano più attributi, questi vanno concatenati in una relazione del tipo:

spok'at t'hyla'at plak "il sangue dell'amico di Spock", che può anche essere reso nella forma spok t'hyla'at plak "il sangue dell'amico di Spock" (con il nome "spock" al grado zero perché la relazione genitivale è espressa dalla semplice precedenza del nome che definisce rispetto a quello che viene definito).

 

15.ii - Differenza tra costruzione attributiva e costruzione nominale.

Le parole-attributi sono esse stesse parole-stato, fungendo da copula e predicato nominale. La differenza sta nella costruzione della frase. Qualora l'aggettivo precede il sostantivo, è una parola-attributo (costruzione attributiva), qualora lo segue è una parola-verbo (costruzione nominale). Ad esempio, parlando di un umano:

Costruzione attributiva - sbah plak "sangue rosso" (in questo caso sbah "rosso" è una parola-attributo)

Costruzione nominale - plak sbah "il sangue è rosso" (in questo caso sbah "rosso" è una parola-stato).

 

15.iii - Sintassi verbale.

Il vulcaniano è una lingua VOS (verbo - oggetto - soggetto) in quanto è questo il normale ordine della frase.

Esempi:

spamura spok kreyle'hi "Spock mangia biscotti"; spamura è il verbo (presente progressivo di spara "mangiare"), spok "Spock" è il soggetto, e kreyle'hi (accusativo plurale di kreyla "biscotto") è il complemento oggetto.

Tuttavia l'ordine delle frase in certi casi può cambiare, creando una sorta di enfasi:

La frase rankah kirk'hi "uccidi Kirk!", dove riankah è il predicato verbale (imperativo del verbo ran "uccidere") e kirk'hi (accusativo di Kirk) è il complemento oggetto, può essere enfatizzata cambiando l'ordine della frase: kirk'hi riankah "uccidi Kirk!".

I complementi indiretti vengono posti prima del complemento oggetto. Facciamo un esempio:

rankah sharian'ti i-qomi'hi "uccidi con la spada quest'umano!", qui sharian'ti (strumentale di sharian "spada") è il complemento di mezzo, e va giustamente posto dopo il verbo rankah (imperativo di ran "uccidere") e prima del complemento oggetto i-qomi'hi "quest'umano" (la parola-deittico i- più l'accusativo di qomi "umano"). Enfatizzata, questa frase diventa: i-qomi-hi rankah sharian'ti "uccidi con la spada quest'umano!"

 

15.iv - Altri esempi.

kirk'hi rankah "uccidere Kirk" non va confuso con Kirkah rankah "Kirk, uccidi!".

spok'hi smoniyatha th'kroyka "voglio fermarmi per aspettare Spock" Lett. "Spock (accusativo) aspettare (parola-azione dativa) mi fermo (futuro intenzionale)".

spok kreylaong plomikon spacura "Spock mangia biscotti vulcaniani e zuppa plomik".

 

16 - "È STATO CREATO CON LA VITA E LA MORTE"

 

Per concludere questa sezione, il nostro anonimo informatore vulcaniano ci ha fornito alcuni versi di un antico poema vulcaniano che potrebbe essere stato scritto dallo stesso Surak: "È stato creato con la Vita e la Morte".

D'un tratto la luce

kh'liorah brax

D'un tratto la tenebre

niorah brax

Sono una stella cadente

kahs'khiori th'thya

Analisi filologica del nome del pianeta Vulcano

 

mene sakkhet ur-seveh

"Pace e lunga vita"

 

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